Visita allo studio

Oggi è stato uno di quei giorni in cui nascono le mostre: I MIGLIORI.

Visita allo studio di Pompeo Pianezzola.
Assieme al critico Dino Marangon,io e Flavio Stocco abbiamo fatto una scelta di opere ampia, nascerà una mostra Antologica e molto curiosa . Si partirà con opera dagli anni 60' fino all'ultimissima produzione.La data è stata decisa per Sabato 28 Aprile 2007.

Pompeo Pianezzola è un artista che ha visto e vissuto da protagonista l'arte di mezzo novecento e ora che siamo entrati in un nuovo secolo, non si stanca di continuare una sorprendente ricerca artistica, e continua a mettersi alla prova.
Nello stesso tempo è una persona concreta e modesta, tanto che stupisce che quest'uomo chiamato "Maestro"(contro sua voglia) mi chieda giudizzi su sue opere.
Lo studio in cui opera l'artista è formato da diverse zone.
Una parte dove avviene lo studio dell'opera, quindi muri foderati di libri , piccole ceramiche, foto di una vita e pacchi di disegni con la sua storia.La sala e occupata quasi totalmente,apparte uno spazio per camminare, da un grande tavolo da disegno dove l'opera parte verso la sua creazione.
Si passa,poi,nella parte fondamentale dello studio di un "ceramista", punto centrale della sala è il forno dove durante la lavorazione dell'opera si superano i mille gradi di temperatura.
Tutto attorno il classico caos artistico di cose,pezzi di ceramica,colori,polveri,strumenti di ogni tipo, tra i quali Pompeo si muove pieno di forza e voglia di creare.
Le altre due grandi zone sono dove le opere vengono esposte e conservate in attesa di partire per i loro viaggi.
Una di queste sale da esposizione è sotterranea, molto umida, compaiono ferri arruginiti,muri che tendono a scrostarsi e ciuffi,quà e là,di muffa, ma ordinata e con ai muri o su espositori in mezzo alla sala le opere dell'artista. A mio giudizzio un luogo splendido dove molte opere si esaltavano.

E' stato un onore iniziare una collaborazione con l'artista.

Al più presto ci saranno altre novità sulla mostra.
Un vero studio da Professionisti.