sabato

Moste da Settembre a Gennaio 2008

Da settembre ripartirà l'attività espositiva in Galleria con queste mostre:

Settembre 2007- Ottobre 2007
"Giovani artisti a confronto"
Giulio Catelli & Davide De Filippo

Novembre 2007 - Dicembre 2007
Piero Ruggeri

Gennaio 2008 - Febbreio 2008
"Antologica"
Raffaele Rossi


A presto per nuove notizie

giovedì

Lutto nell'Arte

Ieri 16 Maggio e' morto Carmelo Zotti, l'ultimo dei grandi veneti.
Non starò ad illustrare la sua storia, per questo vi consiglio il suo sito www.carmelozotti.it
Per me e mio padre è stato un grande amico con il quale si sono fatte bellissime mostre assieme e lo consideriamo come uno dei Giganti della secondo metà del novecento.
Caro Carmelo ti sei imbarcato sulla barca di Caronte e ora sei già in un nuovo e meraviglioso viaggio.
Ti onoreremo e ricorderemo sempre.

Flavio e Jacopo Stocco.

lunedì

Grande affluenza di Pubblico con Pianezzola


Sabato scorso è stata inaugurata la mostra di Pompeo Pianezzola.
Inizia bene la mostra visto che già alla presentazione della mostra ha ottenuto un "tutto esaurito" .
Molte note positive per la qualità delle opere e l'allestimento, in più un utile e comodo catalogo sull'artista.

Siete invitati tutti alla visita della mostra.



Il Critico Dino Marangon con l'Artista Pompeo Pianezzola
durante l'inaugurazione

martedì

Inaugurazione Mostra





Si inaugura il 5 Maggio 2007 la personale di Pompeo Pianezzola, dal titolo
"Dalle superfici al concreto virtuale", presentazione in catalogo di Dino Marangon


Pompeo Pianezzola
"Dalle superfici al concreto virtuale"
Dal 5 Maggio al 26 Maggio 2007

per info:
Galleria Flaviostocco
Borgo Pieve 21
31033 Castelfranco Veneto (TV)
tel/fax 0423 495661

mercoledì

Palazzo Magnani

A Reggio Emilia sono da visitare le mostre curate dal direttore Sandro Parmiggiani del Museo Palazzo Magnani.
Sempre curate molto bene e abbinate a libri/cataloghi ottimi.
Consiglio per iniziare una visita al sito di Palazzo Magnani .

Ho consigliato bene?

www.palazzomagnani.it

sabato

Autobiografia di Paolo Patelli


Questa è una bella autobigrafia di Paolo Patelli che vi permetterà di conoscere meglio questo fantastico maestro dell'Informale Italiano.











Una breve Autobiografia di Paolo Patelli:


Nato ad Abazia,in Istria,nel 1934,da una famiglia veneziana che vi era emigrata alla fine dell'Ottocento, ho lasciato con molti altri la mia terra nel 1947,per trasferirmi nel Veneto,dove tuttora vivo.Ho completato studi universitari di chimica e poi farmacia all'Università di Padova,dove ho svolto per un periodo ricerca scientifica sulla radioattività con Croatto e Vittorio Santoro.Abbastanza casualmente,trascurando poesia e lettura che erano i miei primi interessi,sono approdato alla pittura,da autodidatta e in buona parte spinto da una generica insoddisfazione esistenziale.Una brevissima e insodisfacente esperienza in una scuola di acquerello diretta da Kokoschka è l'unico contatto avuto con l'insegnamento accademico ed ha contato molto meno della presenza alle lezioni di Daisetz Teitaro Suzuki negli anni cinquanta.
Incoraggiato all'inizio da Giuseppe Marchiori e Umberto Apollonio, ho seguito la normale trafila di mostre personali e collettive, cercando do leggere e viaggiare il più possibile.
Parigi e la Svezia negli anni cinquanta,poi Londra e la Scozia, infine New Jork, sono stati i luoghi formativi, ma la costante è rimasta il vivere in campagna e lavorare nello studio il più possibile.
Sono arrivato all'insegnamento nell'età in cui gli altri smettono, ritenendo prima nulla da dire, e comunque temendo di inaridirmi nella scuola se fatta con l'impegno che intendo.
Ho così insegnato Pittura per pochi anni all'Accademia Belle Arti di Venezia, ed ho tenuto corsi e letture a Sheffield,Norwich,Atlanta e per diversi anni alla New Jork University.
Il primo disco di Jazz è uno Stan Getz nel 1951,e il Jazz è rimasto il principale compagno,poi seguito da Rock,Punk, avanguardia di ogni tendenza, e Bach,il sommo: in una vita accompagnata dalla musica, che ha influenzato non poco la pittura. Ma la biografia coincide troppo con la mia opera pittorica per essere narrata altrimenti che con un interminabile elenco di accadimenti sentimenti esperienze di ogni tipo, alcuni grandi o tragici,per lo più piccolissimi.
Allora le infinite visite al quadro di Gorky della casa di Peggy (dipinto negli anni quaranta, era nel 1952 una cosa incredibile). O "Topolino e Macchia nera" nel 1941, "Aden Arabia" appena scritto, il concerto di Mingus a Milano nel 1964, o quello di Dolphy a Stoccolma in un appartamento nel 1959, il tempio di Hagar Qim a Malta nel 1975, e Callanish, la "Flagellazione si Marsia" e la variazione sull'offerta musicale di Bach composta da Webern e ascoltata nei primi Cinquanta. E poi "The Tempest" (anche quella di Greenaway), e nuotare in una certa piscina blu scuro dopo il tramonto. Una autobiografia così è inutile se c'è l'opera,perchè io spero che tutto, o molto, sia in essa. Scuole,Università,Musei, maestri sono gli stessi per tutti, contano molto poco.
Posso dire che ho sempre previleggiato l'isolamento, che ho un doppio grandissimo studio in una vecchia filanda, tra Venezia e Treviso.
Vorrei citare le parole di un Jazzista, William Parker, quando dice che "la differenza è tra chi crede che il proprio lavoro possa cambiare il mondo e chi vuole solo vendersi".Cosa che ovviamente non va d'accordo con un'arte griffata e ripetitiva e che trascuri l'intensità.

giovedì

Immagine della mia Galleria




Queste sono alcune immagini per farvi vedere dove espongono gli artisti all'interno della Galleria Flaviostocco.

Cosa ne pensate degli ambienti?